xxx I posti a sedere a noi assegnati, se non ricordo male erano nella fila 27 o 29 nella parte centrale della cabina ( per intenderci non vicino ai finestrini ) e al decollo ebbi una strana sensazione . Ricordo che al momento dello stacco da terra del velivolo , guardando fuori dal finestrino alla mia destra , pensai : "...ma perché non decolla...? " e pochi secondi più tardi quello che definisco un indimenticabile atterraggio.
Tutte le luci interne si spensero , gli stipetti del bagaglio a mano sopra le nostre teste si aprirono lasciandone cadere alcuni e cosa di cui sono certo, un suono strano ed ovattato , come un " wof "  in seguito allo sprigionarsi lungo il lato destro della fusoliera di vivide fiamme che illuminarono di arancione l'interno della cabina.
Tentai di alzarmi in piedi , nonostante la cintura di sicurezza ancora saldamente allacciata, ma il mio compagno di viaggio Enrico Battilla saggiamente mi ritrasse sul sedile tenendomi la testa giù verso le ginocchia . Dopo alcuni interminabili secondi ci fu una violenta sterzata del velivolo verso sinistra , seguita da una immediata decelerazione ( a riguardo ho un flashback di tutti gli schienali dei sedili che all'unisono si piegano in avanti ) quindi ci fermammo. Quelli che seguirono furono solo alcuni secondi di una calma irreale seguiti subito dopo dalle urla dei passeggeri.
Immediatamente slacciai la cintura di sicurezza , e alzandomi in piedi cercai con lo sguardo l'uscita di emergenza più vicina . Nel frattempo il mio amico Enrico in piedi sul suo sedile (mantenendo una calma encomiabile ) esortava i passeggeri a mantenere la calma con degli energici " NO Panic...No Panic ".
L'uscita di emergenza posteriore destra era fortunatamente a pochi passi da noi , purtroppo però ( e questo e quello che mi sembra di ricordare) al momento dell'apertura della stessa dal bordo superiore cominciarono a colare delle gocce di carburante al che  l'assistente di volo assegnata a quell'uscita ci indirizzò immediatamente verso il frontale del velivolo.
Girandomi su me stesso, mi ricordai della borsa fotografica posta sotto il sedile di fronte al mio quando mi ero seduto , quindi senza lasciare il corridoio, allungando il braccio destro riuscii ad afferrarla e a portarla con me ( cosa che comunque non era corretto fare) . Correndo con le braccia stese di fronte a me ed un occhio costantemente al soffitto della cabina (che in quei concitati momenti per me stava già bruciando temendo quindi un suo cedimento) raggiunsi le uscite frontali dove trovai ad attendermi una figura che presumo fosse il Comandante con al fianco altre 2 assistenti di volo , una delle quali mi invitò a gettare la borsa che avevo con me.
L'uscita sinistra però era ormai a meno di 1 metro e con decisione saltai sullo scivolo di evacuazione ( il servizio militare nei Paracadutisti 8 anni prima , in quel momento tornò veramente utile ). Fu quasi divertente (forse perché ormai ero fuori d quell'inferno) e l'erba che mi accolse era verde il cielo blu ed i mezzi di soccorso gialli . Furono lì ad aiutarci veramente in brevissimo tempo e con la mia borsa fotografica in mano , quella che a tutt'oggi è ancora la mia passione , prese il sopravvento ...pensai " ...hai una fotocamera...usala !
Il risultato di quei pochi e veloci scatti fotografici prima che venissimo radunati dal personale del JFK Airport di New York lo vedete qui oggi.
Ringrazio Dio , la fortuna ma SOPRATTUTTO quelli che definisco " I Nostri Angeli "...  l'equipaggio del volo TW 843 New York - San Francisco del 30 Luglio 1992.

...e questo e tutto.

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